È stato recentemente pubblicato lo studio “Smart Cities e qualità dell’aria”, elaborato dalla Rome Business School, che fa parte di Planeta Formación y Universidades (creata da De Agostini e dal Gruppo Planeta nel 2003), in collaborazione con Legambiente e Tscai.
Quello delle Smart Citites è un mercato che presto diventerà estremamente fondamentale e con cifre da capogiro. Nel 2026, secondo le proiezioni effettuate, il settore raggiungerà quota 873,7 miliardi con una crescita media annuale del 13,8%. In tale contesto il nostro Paese si presenta un po’ a macchia di leopardo. Sono infatti diversi i centri urbani che stanno attuando una crescita sostenibile e buone pratiche di mobilità: a Nord e nel Centro esistono aree più virtuose in termini di ecosostenibilità, mobilità sostenibile e progetti di riduzione dell’impatto ambientale; al Sud, invece, si procede più a rilento. In generale, però, nessuna delle 102 città italiane analizzate da Legambiente nell’ultimo report “Mal’aria” rientra nei parametri fissati dall’Oms, nemmeno le città più smart come Firenze, Milano, Bologna e Roma Capitale.
Più in generale, secondo l’Imd Smart City Index, in cima alla classifica delle città più Smart c’è Bologna, al 18° posto mondiale; a seguire Milano (22°) e Roma (77°). Milano si fregia dei molti chilometri di piste ciclabili e i progetti per il verde urbano, che potrebbero ridurre di almeno otto gradi centigradi la temperatura cittadina. A livello mondiale a comandare sono Copenaghen e Amsterdam. Ma anche in Italia spiccano buoni esempi con progetti approvati e cofinanziati a Matera, Torino, Roma, Bari, Prato e L’Aquila.
Da qualche anno, l’espressione Smart City ha smesso di evocare scenari fantascientifici e ha imboccato la strada della concretezza. La cultura dell’analisi dei dati inizia ad essere diffusa e sono sempre di più le municipalità che accolgono positivamente sperimentazioni, dimostrando di credere nella trasformazione digitale della città. A tal proposito Vem Solutions (azienda del Gruppo Viasat) affianca molti Comuni in tutto il Paese al fine di fornire nuovi servizi innovativi per i cittadini, o per ottimizzare gli esistenti, che supportino le esigenze di oggi, ma soprattutto che renda sostenibile la città di domani.