Secondo gli ultimi dati pubblicati nel database Main Science and Technology Indicators, la spesa in Ricerca e Sviluppo (R&S) nell’area OCSE è cresciuta complessivamente dell’1,8% nel 2020. Nonostante il forte calo dell’attività economica determinata dalla pandemia da Covid-19, le economie hanno quindi continuato ad investire e per la prima volta in assoluto, a una recessione globale non è corrisposto un calo della spesa. Nonostante un rallentamento, gli investimenti in R&S sono stati quindi parte integrante della risposta economica, politica e sociale alla crisi sanitaria, diventandone parte centrale e traducendosi in una resilienza senza precedenti.
Specificatamente all’Italia, gli ultimi dati disponibili pubblicati dall’Istat evidenziano che, la spesa complessiva in R&S intra-muros (attività svolte con proprio personale e con proprie attrezzature) effettuata da imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private non profit e Università, che nel 2020 ammonta a 25,0 miliardi di euro, si riduce del 4,7% rispetto al 2019. La contrazione dipende prevalentemente dalle imprese (-6,8%), ma interessa anche l’Università (-2,0%). Differente la situazione nel settore pubblico dove la spesa resta invariata, mentre nel non profit si registra un incremento (+2,2%). Particolarmente per il settore delle imprese, la diminuzione dipende sia da una riduzione significativa della spesa sostenuta già attive in R&S nel 2019 (-4,1%), sia da un minor numero di imprese che hanno complessivamente svolto attività interne di R&S nel corso del 2020 (15.718 unità contro le circa 19.000 del 2019). Per il 2021, i dati preliminari indicano un’importante ripresa della spesa in R&S delle imprese (+5,2% rispetto al 2020) che, tuttavia, non è sufficiente per tornare ai livelli del 2019. Si dovrà attendere il 2022 per avere valori di spesa pari o superiori al 2019: secondo le previsioni, infatti, la spesa delle imprese continuerà ad aumentare raggiungendo i 16,9 miliardi di euro (+3,9% rispetto al 2021).
Se l’intensità di Ricerca e Sviluppo in area OCSE (la spesa interna in R&S espressa in percentuale del Pil) è passata dal 2,5% nel 2019 a quasi il 2,7% nel 2020, in Italia risulta pari all’1,51%, in aumento rispetto all’anno precedente (1,46%) per effetto della marcata flessione del Pil. Tuttavia, il miglioramento non è tale da raggiungere il target europeo per il 2020 che per l’Italia è stato fissato all’1,53%.
Le imprese che investono maggiormente in R&S sono concentrate nei settori della produzione di macchinari, autoveicoli e altri mezzi di trasporto: i tre settori insieme rappresentano un terzo della spesa complessiva. Seguono l’elettronica, l’informatica e il comparto della Ricerca con oltre 1 miliardo di spesa e quote superiori al 6%. Tra queste aziende più attive spicca senza dubbio Vem Solutions (del Gruppo Viasat), centro d’eccellenza nella progettazione, sviluppo e produzione di sistemi elettronici. L’attività di sviluppo industriale di prodotti, servizi e tecnologie innovative è infatti considerata nella policy del Gruppo un fattore chiave di successo per la crescita.