Nel 2021, nel nostro Paese, il mercato della Connected Car ha sfiorato i 2 miliardi di euro, segnando una crescita pari +8% rispetto all’anno precedente. Prosegue anche la diffusione delle auto connesse tra i cittadini e il lancio di progetti di Smart Mobility da parte dei Comuni italiani. Dati certamente positivi, emersi dalla ricerca sulle auto connesse realizzata dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, che mostrano un interesse sempre più focalizzato su quella che è destinata a essere la mobilità del futuro.
Entriamo nel merito, a fine 2021 in Italia, quasi un’auto su due del parco circolante (47%) è connessa (1,1 milioni in più rispetto all’anno precedente). Questo, nonostante il settore automotive evidenzi allo stato attuale un contesto caratterizzato da segnali contrastanti. Come rilevato dai dati raccolti dagli esperti del Politecnico, a prevalere in termini di tipologia di soluzioni specificatamente studiate per le auto connesse sono i box GPS/GPRS per la localizzazione e per la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative, che a livello di mercato segnano un 54%, con +4% rispetto al 2020. Si tratta di prodotti presenti sul mercato ormai da numerosi anni. La crescita avvenuta è a ogni modo trainata anche dalle auto nativamente connesse tramite SIM, con una fetta di mercato del 19% e con +10% in confronto all’anno precedente. Altra soluzione che si rivela in crescita è quella dei sistemi ADAS integrati all’interno dei nuovi modelli, quali la frenata automatica di emergenza o il mantenimento di corsia.
Nel contempo, prosegue con un andamento altrettanto positivo l’offerta di soluzioni per le vetture intelligenti. Le aziende si dimostrano sempre più capaci di raccogliere grandi quantitativi di dati dalle automobili di ultima generazione circolanti per le nostre strade. Attraverso queste informazioni preziose, le imprese del settore sono in grado di integrare la rispettiva offerta con nuovi servizi di valore per il consumatore finale. Quelli maggiormente in uso e più apprezzati dai consumatori riguardano: l’assistenza stradale in caso di guasto del veicolo (17%); l’invio di soccorsi quando si verifica un sinistro (15%); i servizi di manutenzione predittiva che consentono di prevenire guasti alle vetture (14%); l’opportunità di attivare un call center dedicato in caso di bisogno (13%). Accanto a queste funzionalità, si aggiunge una moltitudine di ulteriori servizi, tra cui: sistemi di assistenza durante la guida; dispositivi per la sicurezza attiva; servizi di controllo e di gestione di auto da remoto; assistenza alla ricarica elettrica. Dal report milanese emerge che tra coloro che sono pronti ad acquistare un’auto connessa in futuro, ben il 75% si dimostra disposto a pagare un prezzo aggiuntivo per poter fruire di funzionalità Smart.
Si rivela positiva anche la propensione da parte delle Amministrazioni locali rispetto agli sviluppi della Smart Mobility. Quasi 9 Comuni su 10 (88%, +3% rispetto al 2020) con popolazione superiore ai 15.000 abitanti considera il tema della “mobilità intelligente” rilevante o fondamentale.
La strada delle Connected Car e della Smart Mobility, insomma, è tracciata. D’ora in poi ci attendono solo ulteriori importanti e impattanti sviluppi e bisognerà saper valorizzare quelle aziende capaci di contribuire al processo in corso. Tra queste spicca Vem Solutions (azienda del Gruppo Viasat), da sempre sinonimo di progettazione, innovazione ed esperienza nella produzione, con una particolare specializzazione nello sviluppo di dispositivi satellitari per il mercato automotive.