Le nuove tecnologie per la connettività avanzata potrebbero aggiungere 2,2 trilioni di euro all’economia dell’Unione europea (UE) entro il 2030. Si tratta delle soluzioni tecnologiche propedeutiche alla quarta rivoluzione industriale, o dell’Industry 4.0: cloud computing, 5G, Internet of Things (IoT) e intelligenza artificiale (IA). Sono queste le stime che emergono dall’ultimo Rapporto della Banca Europea per gli Investimenti (BEI).
In un momento di massima emergenza, considerando lo scenario drammatico per tutti quei paesi direttamente e indirettamente coinvolti nella guerra in Ucraina, grazie alle tecnologie 4IR (Quarta Rivoluzione Industriale) le imprese europee stanno recuperando terreno rispetto alle principali controparti internazionali e gli investimenti nell’innovazione tecnologica avanzata sono fondamentali per rafforzare ulteriormente la competitività dell’Europa. Tecnologie che stanno trasformando, molto rapidamente, non solo il mondo digitale, ma anche quello fisico.
Prendendo in esame solo i brevetti delle tecnologie 4IR, si evidenzia che l’attività delle piccole e medie imprese (PMI) dell’UE è aumentata rapidamente durante tra il 2010 ed il 2019, con un tasso di crescita medio annuo vicino al 20%. Rimane tuttavia una enorme distanza dalle controparti americane. Secondo il Rapporto BEI/EPO, infatti, al primo posto ci sono le imprese degli Stati Uniti, che in totale sono 6.517 contro le 2.634 dell’Unione. Dopo gli USA, comunque, ci sono sempre Giappone, Cina e Corea del Sud, che vantano un’elevata specializzazione nei settori chiave del cloud, del 5G, dell’IoT e dell’IA, con centri di innovazione all’avanguardia nel mondo.
All’interno dell’Ue, a vantare il tasso di innovazione più alto c’è la Germania, con 570 Pmi impegnate nelle tecnologie 4IR, seguita dalla Francia (400) e dall’Italia (273). Da considerare che il posto più alto del podio sarebbe occupato dalla Gran Bretagna, con 950 Pmi.
In questo quadro, il 49% delle piccole e medie imprese che sviluppano tecnologie 4IR considera i brevetti molto importanti per garantire i finanziamenti necessari e l’80% afferma che la strategia di proprietà intellettuale è fondamentale per i propri investitori. Tre quarti delle Pmi della deep tech, che sviluppano tecnologie per la connettività avanzata, indicano tra le maggiori barriere commerciali anche la mancanza di professionisti qualificati.
A tal proposito Vem Solutions, azienda italiana che opera da oltre 45 anni nella Ricerca e Sviluppo, nell’ingegnerizzazione dei sistemi e dei processi e nell’electronic manufacturing, supporta le imprese con Team di progetto dedicati composti da sviluppatori e Data Scientist per lo sviluppo verticale di piattaforme IT per la gestione di dati e informazioni.