Nel 2020 che in molti, per un motivo o per l’altro, faticheremo a ricordare come un anno particolarmente felice, poche sono le buone notizie. Tra queste, almeno per Torino e per l’Italia, c'è che nel mese di settembre scorso la Presidenza del Consiglio ha individuato la città come sede principale per il futuro “Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale”, denominato I3A, con l’obiettivo di creare una struttura di ricerca e di trasferimento tecnologico capace di attrarre talenti dal mercato internazionale e diventare un punto di riferimento per lo sviluppo in Italia di questa nuova tecnologia, e di tutte quelle ad essa collegate.
Una volta realizzato, l’I3A conterà su un organico di 1.000 persone, di cui circa 600 nel capoluogo piemontese, e su un budget annuo di 80 milioni di euro, creando opportunità professionali per i giovani, nuovi fattori caratterizzanti per gli atenei e capacità attrattiva per l’industria hi-tech. Per maggiore chiarezza espositiva, ricordiamo che con il termine Intelligenza Artificiale, così come inquadrato dal Ministero dello Sviluppo Economico, si fa riferimento alla disciplina che si occupa dello sviluppo di sistemi software e hardware che, dato un obiettivo complesso, sono in grado di agire nella dimensione fisica o virtuale, in modo da percepire l’ambiente che li circonda, di acquisire e interpretare dati, ragionare sulle conoscenze acquisite, e formulare decisioni, basate sull’evidenza raccolta, sulle migliori azioni da svolgere al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato.
In altri termini stiamo parlando di quelle tecnologie che rivoluzioneranno l’economia e la società, auspicabilmente in senso positivo, sostenibile e inclusivo per le imprese di ogni dimensione e i cittadini di ogni fascia sociale. Tra queste ricordiamo, a titolo di esempio, l’industria 4.0, quella dei droni, delle telecomunicazioni 5G, della cybersecurity, dell’autonomous driving, dei Big Data, dell’Internet of Things e naturalmente della logistica dei connected assets and vehicles. Insomma, tutti nomi che a molti avranno già ricordato più di un’eccellenza nazionale solidamente legata al territorio, inclusa ovviamente Viasat Group, che da tempo aveva sostenuto la candidatura di Torino, mettendo a disposizione la propria tecnologia e la maturata esperienza nel settore.
Scelto il punto di partenza di questa nuova sfida (Torino) e determinata la meta che si vuole raggiungere (la costruzione di una società più sostenibile ed equa per tutti), occorre ora mettersi in marcia e affrontare il percorso.